22.05_s

h 21.00
FIGLI DI UN DIO MINORE
Jesus’ blood never failed me yet

Quartetto Quartini
Matteo Marzaro violino I Matteo Zanatto violino II
Michele Sguotti viola Giovanni Costantini violoncello
con Ilaria Fantin arciliuto elettrico e voce

Rejoice Gospel Choir diretto da Gianluca Sambataro

con Beatrice Marzorati voce recitante

Il canto di un homeless, registrato nelle vie di Londra dal compositore inglese Gavin Bryars, è stato da lui orchestrato in modo geniale con l’aggiunta, trent’anni fa, della voce di Tom Waits, che l’ha fatto diventare un successo mondiale. Una semplice canzone popolare, illuminata dalla gioia e dalla fede, diventa il punto di partenza di un originale percorso intorno alla musica spirituale di tradizione orale dal Rinascimento fino al Gospel.

Nel 1971 il compositore inglese Gavin Bryars, oggi 80enne, si trovava a a Londra: stava lavorando alle musiche di un film sugli homeless, sulle persone senza fissa dimora che vivevano per strada nella zona attorno a Elephant and Castle e alla stazione Waterloo. Quando venivano filmati dalle macchine da presa, alcuni di loro si mettevano a cantare ballate, canzoni da ubriachi e, qualche volta, pefino frammenti di opere liriche. Uno di loro intonò <em>“Jesus’ Blood Never Failed Me Yet”</em>, una canzone religiosa: il pezzo non venne usato nel film e fu riconsegnato a Bryars insieme al materiale inutilizzato. Il musicista lo riascoltò a casa e improvvisò un breve acccompagnamento, notando che la prima sezione della canzone formava un efficace <em>loop,</em> che si ripeteva in modo sottilmente imprevedibile. Portò il nastro a Leicester, dove lavorava alla Facoltà di Belle Arti, e copiò il <em>loop</em> su una bobina continua. La sala di registrazione si trovava accanto a uno dei grandi laboratori di pittura dell’Università. A un certo punto Bryras uscì dalla sala per bere un caffè, lasciando la porta aperta. Una volta tornato, trovò la sala, di solito molto animata, insolitamente calma: le persone presenti si muovevano molto più lentamente del normale e alcune di loro stavano sedute in disparte, mentre altre piangevano in silenzio. Bryars si stupì e poi si accorse che il nastro stava ancora suonando: tutti si erano commossi ascoltando il canto di quell’uomo. Decise quindi di aggiungere al brano un accompagnamento orchestrale, che rispettasse la fede sincera e gioiosa del vagabondo.

Il pezzo fu inciso in origine per la Obscure Records di Brian Eno nel 1975 e poi per per un’altra etichetta, la Point Records, in una versione profondamente rivista ed estesa. Nel 1993 venne aggiunta la voce inconfondibile e inimitabile di Tom Waits, che regalò al brano un successo planetario.

Il vagabondo è morto prima di poter ascoltare ciò che Bryars aveva composto con il suo canto, ma il pezzo rimane un’eloquente, anche se contenuta, testimonianza del suo spirito, della sua fede e del suo ottimismo.

Tutti gli eventi, tranne i Notturni al Roseto, sono gratuiti con possibilità di fare una donazione in loco oppure online a favore del progetto “Ogni luogo un incontro” Fondazione della Comunità di Monza e Brianza

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